Palazzo Tergesteo
Il Palazzo Tergesteo oltre ad essere un monumento architettonico di grande pregio, vincolato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, rappresenta per Trieste la memoria di vicende storiche importanti per la città : realizzato nel 1830 ha visto tra i suoi fruitori anche Italo Svevo e James Joyce. È ubicato tra il teatro lirico Giuseppe Verdi e il Palazzo della Borsa Vecchia, in pieno centro città . L’edificio presenta un impianto regolare doppiamente simmetrico, approssimabile ad un insieme di quattro quadranti. L’edificio, costituito da quattro blocchi scale-ascensori indipendenti ed “uniti†al piano terra da una galleria commerciale “a croce†con copertura vetrata, si eleva per sei piani fuori terra. Su incarico della proprietà Carlyle (multinazionale immobiliare) è stata curata la progettazione generale ed esecutiva architettonica, con particolare attenzione agli aspetti di salvaguardia dal punto di vista monumentale, ed in parte di arredo (locali commerciali della galleria). Successivamente è stata effettuata la direzione lavori dell’intero intervento, comprensivo quindi di opere strutturali, impiantistiche, ecc., durato 24 mesi, gestendo tutta la contabilità dei lavori, sia per quanto riguarda la fornitura dei materiali che l’esecuzione di tutte le opere; è stato inoltre ricoperto il ruolo di coordinamento della sicurezza sia in fase di progettazione che di esecuzione. In definitiva un “totale chiavi in manoâ€. Contestualmente sono stati attuati e seguiti tutti i complessi aspetti normativi, seguendo l’iter amministrativo volto ad ottenere le autorizzazioni necessarie da parte del Comune di Trieste Area Edilizia-Urbanistica, della Soprintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici, dei Vigili del Fuoco, dell’Azienda sanitaria, ecc. L’intervento è stato di ristrutturazione globale, sia dal punto di vista strutturale che distributivo ed ovviamente impiantistico (aria condizionata, cablaggio, rilevamento incendi, diffusione sonora, controllo di sicurezza, ecc.) applicando le più moderne tecnologie per ogni settore di riferimento. In particolare, in considerazione delle caratteristiche proprie degli edifici storici di spiccato pregio, sia storico che culturale, si è deciso di operare con il massimo rispetto non solo degli elementi architettonici preesistenti ma anche di quelli più propriamente strutturali, quali ad esempio i solai - che sono stati mantenuti di legno, così come la copertura - consolidati con sovrastrutture (massetti in c.a.) “chiodate†e quindi solidali con la sottostruttura lignea esistente. La stessa struttura del primo piano è stata verificata e consolidata, mantenendone le caratteristiche a botte in cotto, mentre la parte sottostante di tale struttura, ornata con bassorilievi è stata oggetto di un accurato intervento di restauro. Particolare attenzione ed impegno sono stati dedicati al tema della copertura della galleria. Negli anni ’60 è stata rimossa l’originaria copertura ottocentesca costituita da telaio in ferro e sovrastanti lastre vetrate con falde inclinate dal centro verso le murature perimetrali interne dei quattro edifici, sostituendola con una copertura a volta realizzata con elementi in vetrocemento. Per queste ragioni si è deciso di ripristinare la copertura preesistente con le stesse caratteristiche architettoniche e stilistiche, adeguandola però, ovviamente, alle esigenze dettate dal rispetto delle normative attuali, sia sotto il profilo strutturale che quello antincendio e di sicurezza.